Nome d'arte di Arthur Stanley Jefferson, attore statunitense di origine inglese. Interprete di formazione teatrale, cresciuto sui palcoscenici scozzesi e inglesi, si stabilisce negli Stati Uniti nel 1912, debuttando nel cinema nel 1917 e recitando in alcuni cortometraggi comici nei quali spesso interpreta il clown dai vestiti troppo comodi. Scritturato da H. Roach anche come scrittore di gag e regista, nel 1926 forma insieme all'attore O. f Hardy la più divertente coppia del cinema comico (in Italia sono noti come Stanlio e Ollio). I due avviano la loro collaborazione con il cortometraggio Quarantacinque minuti da Hollywood e acquistano una grande celebrità in tutto il mondo grazie alle loro esilaranti gag e al perfetto equilibrio fisico e somatico che contrappone lo smilzo L. all'imponente Hardy. L. è considerato l'elemento trainante della coppia per la sua inventiva comica e per la geniale caratterizzazione del suo personaggio: la voce infantile, il costante piagnucolio alle prime avversità, il grattarsi la testa alla ricerca di un'idea che risulta essere sconclusionata e causa di ulteriori disastri. La gradassa stoltaggine del partner (che spesso cerca negli spettatori la partecipazione al supplizio di dover condividere la vita con lo sciocco L.) funziona come perfetto contraltare alle spaurite espressioni di L. e il successo delle loro comiche e dei lungometraggi (27) è straordinario. Nel 1940 i due abbandonano il produttore Roach e, dopo il divertente Gli allegri imbroglioni (1943) di M. Saint Clair, vedono scemare lentamente durante gli anni della guerra la loro verve comica e la loro popolarità. Nel 1950 interpretano il loro ultimo film, il mediocre Atollo K di L. Joannon. Dopo la morte di Hardy (1957), L. decide di non recitare più e nel 1960 riceve un Oscar speciale per le innovazioni apportate alla commedia cinematografica.